Chiuso tra la gigantesca massa del Pasubio e la grandiosa catena della Carega, il Sengio Alto, di limitate dimensioni, potrebbe apparire dimesso e secondario; invece si distingue e primeggia per nobiltà di forme che hanno la loro massima espressione nel Cornetto (m. 1899) da un lato e dal Baffelan (m. 1793) dall'altro con in mezzo i caratteristici torrioni dei "Tre Apostoli".
Su di un pulpito del versante E del cornetto, si erge il caratteristico "Sacello Ossario" che accoglie le ossa degli eroici caduti del Pasubio della Prima Guerra Mondiale. Un tempo vi era installato un faro luminosissimo, visibile da Schio e dall'alta pianura vicentina. Negli anni trenta, quando anche la bicicletta era un bene superiore alle tasche di molti, quel faro che si faceva di chilometro in chilometro sempre più vivo, infondeva forza e gioia ai viandanti notturni provenienti da Schio che, passo dopo passo risalivano la vallata del Leogra lungo lo stradone polveroso con meta il Pasubio, con le sue valli e le sue contrade.
La catena del Sengio Alto è oggi circondata da un nastro d'asfalto che si sviluppa lungo l'intero perimetro, ad una quota compresa tra i 1200 e i 1500 m., che ha reso comodo l'accesso alle vette della catena stessa e al rifugio Giuriolo, ma che ha depauperato lo splendido complesso montano.
Fortunatamente, il tratto sul versante S della catena è stato tempo addietro chiuso al traffico. Una decisione che tutti noi, acerrimi oppositori della nefanda motorizzazione e dell'avvilente comodità, appoggiamo pienamente. E' giunta ora che la montagna torni ad essere impregnata del sudore di coloro che ad armi pari la sfidano!
La catena del Sengio Alto è oggi circondata da un nastro d'asfalto che si sviluppa lungo l'intero perimetro, ad una quota compresa tra i 1200 e i 1500 m., che ha reso comodo l'accesso alle vette della catena stessa e al rifugio Giuriolo, ma che ha depauperato lo splendido complesso montano.
Fortunatamente, il tratto sul versante S della catena è stato tempo addietro chiuso al traffico. Una decisione che tutti noi, acerrimi oppositori della nefanda motorizzazione e dell'avvilente comodità, appoggiamo pienamente. E' giunta ora che la montagna torni ad essere impregnata del sudore di coloro che ad armi pari la sfidano!
Nessun commento:
Posta un commento