lunedì 8 ottobre 2012

Riassunto delle Puntate Successive

Ciao a tutti i fans della Banda della Montagna, come avrete notato con tristezza da molto tempo il blog non viene più aggiornato con nuovi resoconti delle nostre escursioni.

Purtroppo il tempo è poco e la volontà di far bene scarseggia.
Vi promettiamo però di continuare ad aggiornare l'Album delle Foto come abbiamo sempre fatto con le nostre escursioni dal 2004 al 2012.

domenica 6 settembre 2009

Pasubio - Cima Palon

Racconto della nostra escursione del 18 Agosto dalla ex colonia Marzotto a Cima Palon con salita e discesa per la Val Canale (Normale).
Autore: Pippo.

La Val Canale è considerata la via più rapida per raggingere a piedi le Porte del Pasubio dalla Valle del Leogra, molti sportivi la utilizzano come percorso di allenamento per la corsa in montagna.
Pasubio - Val Canale

Io e Sonia parcheggiamo l'auto al bar ristorante subito prima della chiesetta e dell'ex colonia marzotto, alcune curve prima di raggiungere il Passo Pian delle Fugazze.
Dopo caffè e pastina partiamo, l'attacco del sentiero è sulla strada, poco sopra a circa 1100 metri di quota.
Il primo tratto è nel bosco e non sale molto, si attraversano dei ghiaioni e si punta verso l'impluvio della val canale.
Si sale un po per tornanti finchè non si raggiunge la parte alta della valle e si esce dal bosco, la giornata è torrida, ci prepariamo a sudare 7 camice.
Usciti dal bosco si percorre un tratto poco ripido che porta alla base dell'erta finale, sulla destra, presso "el sasso che spussa da pìe" si diparte l'itinerario della direttissima che sale per il boale dei tubi.
Si supera quindi il ruscello che scende dalle ultime macchie di neve e si inizia la dura salita finale, per noi resa ancora più dura dal sole cocente di agosto.
Si costeggiano gli ampi ghiaioni e si sale ancora fino a raggiungere la strada degli eroi pochi tornanti prima del rifugio A. Papa.
Giunti al rifugio ci fermiamo per mangiare ma il tempo peggiora improvvisamente, un temporale si sta spostando verso di noi dal carega, scende anche qualche goccia di pioggia.
La gran parte della gente si avvia alla discesa mentre noi ci imbacucchiamo e aspettiamo con pochi altri coraggiosi.
La mia previsione si rivela fortunata, infatti la nuvola nera è piccola e presto se ne va spostandosi verso nord, così convinco Sonia ad affrontare la salita finale a Cima Palon.
Salendo mi rendo conto di aver esagerato, il dislivello complessivo in salita si sta avvicinando sempre di più ai 1100 metri e Sonia sta sviluppando un musone preoccupante, a questo punto però non mi va di rinunciare e quindi la constringo a tener duro fino in cima.
Quando arriviamo il cielo si apre a squarci e il panorama con la luce del pomeriggio è splendido dai 2232 metri di quota.
Sonia si riprende un po' e avvista un camoscio sul dente italiano, vista l'ora tarda iniziamo però a scendere puntando sulla chiesetta di sette croci.
Seguiamo l'ampia strada che passa per l'arco di trionfo e torna al Papa.
La discesa è per l'itinerario di salita e ci regala una sorpresa, nel tratto roccioso sul fondo della valle incontriamo un branco di camosci di circa 11 esemplari che si rivelano non molto preoccupati della nostra presenza e si fanno fotografare.
L'ultimo tratto di discesa ci vede molto stanchi, arriviamo alla macchina verso le 19.00 e scendiamo a valle.

lunedì 15 giugno 2009

Novegno - Priaforà

Racconto della nostra escursione del 1 Giugno da contrà Cerbaro (Tretto di Schio) al Monte Priaforà con discesa per Busa Novegno.
Autore: Pippo.

Prima escursione vera della stagione dopo un inverno eccezionalmente nevoso.
Novegno - Priaforà
Ci incontriamo in 3 alle ore 9.30 di fronte alla chiesa di S. Antonio al timonchio (Santorso), siamo io, Sonia e Dalla.
Si sale in auto per S. Ulderico e il Bosco di Tretto fino a contrà Cerbaro, quota 910, dove si trova un ampio parcheggio di fronte all'ingresso del camping.
Ci prepariamo ed iniziamo la salita in un clima soleggiato ma fresco.
L'attacco del sentiero 435 si trova vicino all'inresso dell'agriturismo cerbaro, si sale prima per una strada bianca e poi per un ripido sentiero che ne taglia i tornanti.
Il sentiero è ben tenuto e segnato, si cammina quasi sempre all'ombra del bosco quindi il panorama non è molto vario.
Si incontra ad un certo punto l'intersezione con il sentiero 433 che porta diretti in Busa Novegno, noi però continuiamo verso il passo di Campedello.
Finalmente, prima di arrivare al passo, si trova qualche punto panoramico da dove si iniziano a vedere la valle dell'astico e la pianura di schio.
Arrivati quasi al passo di campedello il sentiero devia verso destra iniziando la salita al priaforà.
La via si fa veramente pittoresca, il sentiero sembra un giardino e la salita rimane dolce fin sotto la cima.
Subito prima della zona del "Foro" inizia la salita vera, il primo tratto ci porta appunto al grosso buco nella parete che da nome al monte, qui sostiamo per ammirare il panorama. Il secondo tratto ci porta alla vetta dominata dalla croce in ferro, fare attenzione in salita e discesa.
Ci fermiamo a mangiare ammirando il bel panorama, la vista spazia dalla val posina alla valle dell'astico fino alla pianura, si vedono gli altopiani di tonezza e asiago. La salita è segnata ore 2.40.
Finiti i panini iniziamo la discesa, fino al passo campedello l'itinerario non cambia, arrivati però al passo si sale verso malga campedello e da lì in busa novegno.
Gli effetti della neve si notano in modo drammatico, i manufatti in legno sono ovunque distrutti, gli alberi spezzati, a volte sulla strada.
Percorriamo l'anello sommitale sul versante che guarda schio fino a raggiungere baita novegno, dove sostiamo brevemente prima di scendere.
Si segue la carrozzabile che sale da contrà rossi fino al tornante del parcheggio, qui si stacca il sentiero 422 che con visuale panoramica sulla val leogra e sulla pianura scende velocemente verso i tretti.
Il primo tratto della discesa è scoperto e molto panoramico, poi però si torna nel bosco fino all'arrivo in contrà rossi.
Svoltiamo a sinistra per la strada asfaltata che in breve ci riporta al cerbaro e alla conclusione della gita, bruciacchiati ma contenti torniamo a valle.

martedì 21 aprile 2009

Domenica 26 Aprile - Sentiero del Re Fosco

Ciao a tutti gli amici della Banda della Montagna, dopo questo lungo e nevoso inverno comincia la stagione escursionistica 2009 con un evento paesaggistico/culturale:


GIORNATA DEL SENTIERO NATURA
Sentiero del Re Fosco
S.Vito di Leguzzano (VI)
Domenica 26 aprile


Il programma della giornata prevede:

ore 08.30 - 09.00 ritrovo a San Vito in Còrte Priorato e partenza
ore 09.00 - 13.00 percorso natura con 2 ristori e punti di lettura, gioco, spettacolo
ore 13.00 - 14.00 pranzo in còrte con gnocchi e affettati a prezzo popolare

La partecipazione è libera. In caso di pioggia ci si sposta al 3 maggio.

Note sul percorso:

Il percorso si snoda tra i colli sovrastanti San Vito (Leguzzano, Guizza, Monte Magrè...) attraversando e mostrando la bellezza del paesaggio collinare.
Consigliati gli scarponi da montagna (non necessari), lunghezza totale circa 10 Km, adatto a tutti (ci si fermerà spesso).

venerdì 5 settembre 2008

Pasubio - Val Fontana D'Oro

Racconto della nostra escursione del 24 Agosto dal Prà dei Penzi al Rifugio A. Papa per la Val Fontana D'Oro e tratto finale della Strada delle Gallerie con discesa per la Val Canale (Normale).
Autore: Pippo.

ATTENZIONE Aggiornamento di Sabato 5 Settembre 2009: in seguito alle nevicate eccezionali dell'inverno scorso il sentiero è danneggiato in alcuni punti e richiede quindi massima prudenza. Sconsigliato ad escursionisti inesperti e a chi soffre di vertigini.

Per raggiungere l'attacco del sentiero che sale lungo la Val Fontana d'Oro, arrivando per la Sp 46 a Ponte Verde dalla direzione di Valli del Pasubio, si svolta a destra verso il Colle Xomo e dopo circa 500m si incontra una strada bianca che svolta a sinistra.
Val Fontana D'Oro
Qui inizia il sentiero segnato ma è possibile proseguire in auto lungo la strada bianca facendo attenzione perchè molto stretta e a tratti dissestata.
Così facciamo noi, la mia Getz 1.1 tira fuori doti fuoristradistiche inaspettate e ci porta in alto, fino al Prà dei Penzi dove parcheggio in prossimità di un bivio.
Scendiamo e iniziamo a preparaci, io osservo la comitiva vagamente preoccupato: Francesca (Rocky), prima escursione in montagna, scarpe da ginnastica; Lavinia, seconda escursione in montagna, scarpe da ginnastica; La mia Sonietta, tutta eccitata per questa gita con moroso e due amiche.
Val Fontana D'Oro 2

Metto da parte le preoccupazioni e partiamo, si segue la carrareccia verso le pareti del Pasubio e in breve si arriva all'attacco del sentiero vero e proprio che sale sulla destra entrando nel bosco (altro posto auto).
Si incrocia un altro tratto di strada bianca che si deve seguire per un tratto, noi, ingannati dall'assenza di segnaletica, sbagliamo strada, seguendo la carrareccia finchè finisce per poi perderci nel bosco più avanti.
Scopriamo poi che uno stretto sentiero si staccava dalla stradina sulla destra prima dell'interruzione, è quello il sentiero corretto e poco più avanti ritroviamo i segnavia biancorossi.
Il sentiero è molto bello, la giornata è splendida e le piogge del giorno prima non sono state dannose come pensavo, fin da subito e per gran parte del tragitto si vede il Campanile della Val Fontana D'Oro, meta di scalatori.
Si continua a salire nel bosco finchè si spunta nella zona forse più bella della valle, un canalone relativamente stretto con pareti spioventi sui lati e un sentiero che sale per tornanti offrendo visuali splendide a chi non soffre di vertigini; sfortunatamente metà della comitiva inizia a soffrire di vertigini.
Questo tratto della salita presenta chiari segni del lavoro compiuto dai soldati della prima guerra ed è veramente splendido anche se necessita di grande attenzione perchè spesso esposto.
Salendo ci si sposta verso destra fino a trovarsi su uno spartiacque boscoso, il tratto protetto dalla vegetazione continua finchè, sempre spostandosi verso destra, si esce sulla grande frana staccatasi dal Passo di Fontana D'Oro.
Qui ci fermiamo a mangiare i nostri panini con la sopressa di Valli osservando l'ultimo tratto che ci attende e la processione di gente che sale dalla Strada delle Gallerie, molto sopra di noi.
L'ultimo tratto di salita è forse il più duro e impressionante, si attraversa il ghiaione provocato dalla frana da sinistra a destra e poi si sale per tornanti lungo il pendio pratoso che porta al passo, massima attenzione.
A questo punto il nostro sentiero si innesta sulla Strada delle Gallerie, prima della galleria 42, ed è qui che apprendiamo da un foglio A4 appeso sotto il segnavia "Val Fontana D'Oro" che il sentiero è chiuso da Aprile causa pericolosità della frana che minaccia altri distacchi...
Ringraziando le autorità competenti per la puntualità nell'informazione ripartiamo verso il rifugio A. Papa.
L'ultimo tratto delle Gallerie con una giornata limpida è spettacolare ma le ragazze, sfinite dalla salita fatta a mille per evitare le vertigini, non vedono l'ora di arrivare al rifugio, cosa non facile visto che non abbiamo torce elettriche per illuminare l'interno delle gallerie più lunghe.
Ci affidiamo al buon cuore di altri escursionisti meglio equipaggiati e le donne si prendono per manina creando un trenino che sale e scende alla cieca.
In qualche modo comunque raggiungiamo le Porte del Pasubio dopo aver tocato quota 2000, io mando le girls ad accamparsi e salgo alla cima dell'Osservatorio (2027) per fare qualche foto panoramica.
Dalle porte del Pasubio si coprono in pochi minuti i 100m di dislivello, si arriva sul crinale martoriato dai bombardamenti austriaci e poi si raggiunge l'anello di ferro dell'osservatorio. Da qui si possono ammirare ed identificare le cime circostanti tramite dei curiosi mirini ognuno dei quali riporta nome e quota del monte inquadrato.
Sfortunatamente il tempo inizia a peggiorare, scendo dalle ragazze e spazzoliamo i panini rimasti in un clima sempre più freddo e nebbioso osservando i pastori che governano un gregge di pecore e numerosi asini.
Finito di mangiare passiamo al rifugio per un caffè prima di iniziare la discesa.
Partiamo intorno alle 16.00 lungo la strada degli eroi e percorsi i primi tornanti prendiamo il sentiero che si stacca sulla sinistra scendendo per la normale della Val Canale.
La discesa dovrebbe essere veloce e con un minimo di allenamento non richiederebbe più di un ora e mezza, noi scendiamo a passettini piccoli piccoli per il ripido sentiero che punta sul lato destro della Val Canale.
Si taglia un ghiaione e si continua a scendere fino a raggiungere il letto pianeggiante del torrente, da qui si affronta un tratto in piano che porta all'inizio del bosco e al ricongiungimento con la direttissima che scende dal lato sinistro della valle.
Entrati nel bosco, vista la nostra necessità di tornare al Prà dei Penzi, svoltiamo in discesa a sinistra verso Ponte Verde.
Le mie compagne di gita a questo punto sono ridotte piuttosto male, Lavinia dopo il terribile tratto alto della valle si sta riprendendo con la discesa nel bosco mentre la Rocky è cotta a puntino; mentre io rincorro la prima, Sonia aspetta la seconda.
Finalmente arriviamo all'ultimo bivio, si gira ancora a sinistra per il Prà dei Penzi, attraversato ancora il torrente che scende dalla valle si trova la carrareccia percorsa alla partenza, seguiamo la strada che, dopo aver passato l'attacco del sentiero del Voro d'Uderle, ci riporta al Prà dei Penzi.
Ammirato il sole che tramonta illuminando il Cornetto con un meraviglioso taglio obliquo prendiamo la via della pianura, sono le sette passate e anche questa è fatta anche se probabilmente la Banda della Montagna perderà un paio di componenti...

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