Autore: Pippo.
La Val Canale è considerata la via più rapida per raggingere a piedi le Porte del Pasubio dalla Valle del Leogra, molti sportivi la utilizzano come percorso di allenamento per la corsa in montagna.
Pasubio - Val Canale |
Io e Sonia parcheggiamo l'auto al bar ristorante subito prima della chiesetta e dell'ex colonia marzotto, alcune curve prima di raggiungere il Passo Pian delle Fugazze.
Dopo caffè e pastina partiamo, l'attacco del sentiero è sulla strada, poco sopra a circa 1100 metri di quota.
Il primo tratto è nel bosco e non sale molto, si attraversano dei ghiaioni e si punta verso l'impluvio della val canale.
Si sale un po per tornanti finchè non si raggiunge la parte alta della valle e si esce dal bosco, la giornata è torrida, ci prepariamo a sudare 7 camice.
Usciti dal bosco si percorre un tratto poco ripido che porta alla base dell'erta finale, sulla destra, presso "el sasso che spussa da pìe" si diparte l'itinerario della direttissima che sale per il boale dei tubi.
Si supera quindi il ruscello che scende dalle ultime macchie di neve e si inizia la dura salita finale, per noi resa ancora più dura dal sole cocente di agosto.
Si costeggiano gli ampi ghiaioni e si sale ancora fino a raggiungere la strada degli eroi pochi tornanti prima del rifugio A. Papa.
Giunti al rifugio ci fermiamo per mangiare ma il tempo peggiora improvvisamente, un temporale si sta spostando verso di noi dal carega, scende anche qualche goccia di pioggia.
La gran parte della gente si avvia alla discesa mentre noi ci imbacucchiamo e aspettiamo con pochi altri coraggiosi.
La mia previsione si rivela fortunata, infatti la nuvola nera è piccola e presto se ne va spostandosi verso nord, così convinco Sonia ad affrontare la salita finale a Cima Palon.
Salendo mi rendo conto di aver esagerato, il dislivello complessivo in salita si sta avvicinando sempre di più ai 1100 metri e Sonia sta sviluppando un musone preoccupante, a questo punto però non mi va di rinunciare e quindi la constringo a tener duro fino in cima.
Quando arriviamo il cielo si apre a squarci e il panorama con la luce del pomeriggio è splendido dai 2232 metri di quota.
Sonia si riprende un po' e avvista un camoscio sul dente italiano, vista l'ora tarda iniziamo però a scendere puntando sulla chiesetta di sette croci.
Seguiamo l'ampia strada che passa per l'arco di trionfo e torna al Papa.
La discesa è per l'itinerario di salita e ci regala una sorpresa, nel tratto roccioso sul fondo della valle incontriamo un branco di camosci di circa 11 esemplari che si rivelano non molto preoccupati della nostra presenza e si fanno fotografare.
L'ultimo tratto di discesa ci vede molto stanchi, arriviamo alla macchina verso le 19.00 e scendiamo a valle.
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