venerdì 5 settembre 2008

Pasubio - Val Fontana D'Oro

Racconto della nostra escursione del 24 Agosto dal Prà dei Penzi al Rifugio A. Papa per la Val Fontana D'Oro e tratto finale della Strada delle Gallerie con discesa per la Val Canale (Normale).
Autore: Pippo.

ATTENZIONE Aggiornamento di Sabato 5 Settembre 2009: in seguito alle nevicate eccezionali dell'inverno scorso il sentiero è danneggiato in alcuni punti e richiede quindi massima prudenza. Sconsigliato ad escursionisti inesperti e a chi soffre di vertigini.

Per raggiungere l'attacco del sentiero che sale lungo la Val Fontana d'Oro, arrivando per la Sp 46 a Ponte Verde dalla direzione di Valli del Pasubio, si svolta a destra verso il Colle Xomo e dopo circa 500m si incontra una strada bianca che svolta a sinistra.
Val Fontana D'Oro
Qui inizia il sentiero segnato ma è possibile proseguire in auto lungo la strada bianca facendo attenzione perchè molto stretta e a tratti dissestata.
Così facciamo noi, la mia Getz 1.1 tira fuori doti fuoristradistiche inaspettate e ci porta in alto, fino al Prà dei Penzi dove parcheggio in prossimità di un bivio.
Scendiamo e iniziamo a preparaci, io osservo la comitiva vagamente preoccupato: Francesca (Rocky), prima escursione in montagna, scarpe da ginnastica; Lavinia, seconda escursione in montagna, scarpe da ginnastica; La mia Sonietta, tutta eccitata per questa gita con moroso e due amiche.
Val Fontana D'Oro 2

Metto da parte le preoccupazioni e partiamo, si segue la carrareccia verso le pareti del Pasubio e in breve si arriva all'attacco del sentiero vero e proprio che sale sulla destra entrando nel bosco (altro posto auto).
Si incrocia un altro tratto di strada bianca che si deve seguire per un tratto, noi, ingannati dall'assenza di segnaletica, sbagliamo strada, seguendo la carrareccia finchè finisce per poi perderci nel bosco più avanti.
Scopriamo poi che uno stretto sentiero si staccava dalla stradina sulla destra prima dell'interruzione, è quello il sentiero corretto e poco più avanti ritroviamo i segnavia biancorossi.
Il sentiero è molto bello, la giornata è splendida e le piogge del giorno prima non sono state dannose come pensavo, fin da subito e per gran parte del tragitto si vede il Campanile della Val Fontana D'Oro, meta di scalatori.
Si continua a salire nel bosco finchè si spunta nella zona forse più bella della valle, un canalone relativamente stretto con pareti spioventi sui lati e un sentiero che sale per tornanti offrendo visuali splendide a chi non soffre di vertigini; sfortunatamente metà della comitiva inizia a soffrire di vertigini.
Questo tratto della salita presenta chiari segni del lavoro compiuto dai soldati della prima guerra ed è veramente splendido anche se necessita di grande attenzione perchè spesso esposto.
Salendo ci si sposta verso destra fino a trovarsi su uno spartiacque boscoso, il tratto protetto dalla vegetazione continua finchè, sempre spostandosi verso destra, si esce sulla grande frana staccatasi dal Passo di Fontana D'Oro.
Qui ci fermiamo a mangiare i nostri panini con la sopressa di Valli osservando l'ultimo tratto che ci attende e la processione di gente che sale dalla Strada delle Gallerie, molto sopra di noi.
L'ultimo tratto di salita è forse il più duro e impressionante, si attraversa il ghiaione provocato dalla frana da sinistra a destra e poi si sale per tornanti lungo il pendio pratoso che porta al passo, massima attenzione.
A questo punto il nostro sentiero si innesta sulla Strada delle Gallerie, prima della galleria 42, ed è qui che apprendiamo da un foglio A4 appeso sotto il segnavia "Val Fontana D'Oro" che il sentiero è chiuso da Aprile causa pericolosità della frana che minaccia altri distacchi...
Ringraziando le autorità competenti per la puntualità nell'informazione ripartiamo verso il rifugio A. Papa.
L'ultimo tratto delle Gallerie con una giornata limpida è spettacolare ma le ragazze, sfinite dalla salita fatta a mille per evitare le vertigini, non vedono l'ora di arrivare al rifugio, cosa non facile visto che non abbiamo torce elettriche per illuminare l'interno delle gallerie più lunghe.
Ci affidiamo al buon cuore di altri escursionisti meglio equipaggiati e le donne si prendono per manina creando un trenino che sale e scende alla cieca.
In qualche modo comunque raggiungiamo le Porte del Pasubio dopo aver tocato quota 2000, io mando le girls ad accamparsi e salgo alla cima dell'Osservatorio (2027) per fare qualche foto panoramica.
Dalle porte del Pasubio si coprono in pochi minuti i 100m di dislivello, si arriva sul crinale martoriato dai bombardamenti austriaci e poi si raggiunge l'anello di ferro dell'osservatorio. Da qui si possono ammirare ed identificare le cime circostanti tramite dei curiosi mirini ognuno dei quali riporta nome e quota del monte inquadrato.
Sfortunatamente il tempo inizia a peggiorare, scendo dalle ragazze e spazzoliamo i panini rimasti in un clima sempre più freddo e nebbioso osservando i pastori che governano un gregge di pecore e numerosi asini.
Finito di mangiare passiamo al rifugio per un caffè prima di iniziare la discesa.
Partiamo intorno alle 16.00 lungo la strada degli eroi e percorsi i primi tornanti prendiamo il sentiero che si stacca sulla sinistra scendendo per la normale della Val Canale.
La discesa dovrebbe essere veloce e con un minimo di allenamento non richiederebbe più di un ora e mezza, noi scendiamo a passettini piccoli piccoli per il ripido sentiero che punta sul lato destro della Val Canale.
Si taglia un ghiaione e si continua a scendere fino a raggiungere il letto pianeggiante del torrente, da qui si affronta un tratto in piano che porta all'inizio del bosco e al ricongiungimento con la direttissima che scende dal lato sinistro della valle.
Entrati nel bosco, vista la nostra necessità di tornare al Prà dei Penzi, svoltiamo in discesa a sinistra verso Ponte Verde.
Le mie compagne di gita a questo punto sono ridotte piuttosto male, Lavinia dopo il terribile tratto alto della valle si sta riprendendo con la discesa nel bosco mentre la Rocky è cotta a puntino; mentre io rincorro la prima, Sonia aspetta la seconda.
Finalmente arriviamo all'ultimo bivio, si gira ancora a sinistra per il Prà dei Penzi, attraversato ancora il torrente che scende dalla valle si trova la carrareccia percorsa alla partenza, seguiamo la strada che, dopo aver passato l'attacco del sentiero del Voro d'Uderle, ci riporta al Prà dei Penzi.
Ammirato il sole che tramonta illuminando il Cornetto con un meraviglioso taglio obliquo prendiamo la via della pianura, sono le sette passate e anche questa è fatta anche se probabilmente la Banda della Montagna perderà un paio di componenti...

Guarda la Galleria di Fotografie per una guida illustrata.

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