Autore: Pippo.
Mercoledì mattina di fine Luglio, mi sveglia una telefonata sgradita, uno di quelli che vogliono venderti qualcosa, sono le 10, gli sbatto giù il telefono e vado in bagno.
Sengio Alto - Cima Cornetto |
Guardo fuori dalla finestra e provo a cercare una nuvola in cielo ma non ne trovo, si vede netto il contorno delle montagne, grigio contro blu.
Ci penso dieci minuti, è tardi ma non troppo per una breve escursione, giusto per non perdersi il panorama.
Mi preparo, rubo il motorio di mio fratello e parto alle 10.40 per il passo, sono 25 chilometri, gli ultimi con buone pendenze.
Il viaggio mi prende un'ora, è molto bello procedere in salita ai 30 all'ora con il 50 quattrotempi che fatica a portarmi su, la vista sulle pendici dei monti e sulla valle è grandiosa.
Ore 11.45, parto dal passo (1200 circa) per il tracciato dell'E5 verso la Selletta di Nord Ovest, si sale per la vecchia pista da sci ma fate attenzione perchè alla malghetta si gira a destra e si entra nel bosco, devo passare in mezzo alle mucche al pascolo sul sentiero.
Salgo per il bosco e presto si arriva a guadare un piccolo rivo, il sentiero lo attraverserà di nuovo più in alto.
I tornanti del sentiero mi portano in alto nel bosco di faggi e in 45 minuti raggiungo la Selletta dove si apre un bivio, a sinistra si sale alla vetta, a destra si va al Passo degli Onari oppure si scende alle malghe. Comunque si decida di fare è consigliabile fare i primi metri del sentiero a destra che ci porta ad un punto panoramico sull'alpe di Campogrosso.
Io mi fermo per un panino con splendida vista sul Carega e sui pascoli più in basso, poi riprendo la salita svoltando a sinistra.
Il bosco cede il passo a rocce, mughi e altri bassi arbusti, il sentiero è piuttosto facile ma offre continua visuale sul gruppo del Pasubio e sulla Vallarsa, si vedono in lontananza alte vette innevate.
In circa mezzora sono sotto la vetta, qui un bivio ci può portare giù a sinistra per la Forcella del Cornetto, io continuo dritto e in pochi miuti sono in cima (1899), attenzione all'ultimo tratto un po' esposto.
L'area sommitale è piccola e rocciosa, al centro la croce e la cassetta del libro di cima. Il panorama è eccezionale e ripaga di ogni fatica, lo sguardo spazia a 360° senza ostacoli sulle valli del Leogra, dell'Agno, sulla Vallarsa. Le Piccole Dolomiti torreggiano maestose e sullo sfondo si scorgono le Dolomiti del Brenta. Scatto alcune foto e mangio ma dopo un po' il vento freddo che sale da est mi spinge a scendere.
Torno al bivio e prendo a destra, si scende prima per una stretta e ripida fenditura a fondo terroso, per arrivare poco dopo ad una paretina con corda fissa.
Se non si è esperti o comunque disposti ad affrontare passaggi pericolosi di tipo alpinistico consiglio di scendere per la via di salita, evitando così rischi inutili.
La paretina attrezzata è comunque facile sia in salita che in discesa, si potrebbe affrontare anche senza l'ausilio della catena metallica. Meglio però essere prudenti ed imbragarsi.
Io un po' di paura me la faccio venire, la catena è gelida, fa freddo (siamo a 1850 metri e all'ombra) e tira un forte vento; in più sono da solo.
Comunque con calma scendo senza danni fino alla Forcella del Cornetto.
Qui si incontra la Mulattiera dell'Emmele che sale dal versante Ovest, io prendo il sentiero che scende al Passo degli Onari con il proposito di completare il giro della vetta per il versante sud.
Il primo tratto è intervallato da gallerie di guerra, alcuni imbocchi sono molto stretti e bassi causa frane.
La discesa è ripida ma molto divertente e offre viste splendide sulle guglie rocciose sovrastanti, in poco tempo si giunge al Passo degli Onari, a sud del Cornetto. Da qui parte il Sentiero di Arroccamento, già visto in un articolo precedente, che percorre la cresta del Sengio Alto da Nord a Sud fino a scendere a Campogrosso.
Proseguo in direzione est per chiudere l'anello che mi riporterà alla Selletta di Nord Ovest; qui il sentiero diventa veramente selvaggio, in alcuni punti il tracciato si fa indistinto mentre scende per ghiaioni, in altri diventa stretto e a strapiombo.
Si deve fare molta attenzione soprattutto con comitive numerose per la possibilità di caduta sassi e per i due tratti attrezzati che si incontrano verso la fine.
Il primo è banalissimo, un semplice corrimano posto per sicurezza in un tratto esposto di circa tre metri, il secondo è molto suggestivo e potrebbe causare un momento di panico.
Si entra in una galleria e all'uscita ci si trova davanti una fenditura nella parete rocciosa che interrompe il sentiero, si deve quindi svoltare a destra entrando nel'ampia spaccatura e seguendo il sentiero che la percorre. Nel tratto in uscita si trova l'unico punto critico, il sentiero sparisce per un paio di metri, resta soltanto una piccola cengia dove appoggiare i piedi mentre con le mani ci si aggrappa alla fune d'acciaio, sono soltanto due passi ma per chi soffre di vertigini potrebbero essere un problema.
Si prosegue per il sentiero che diventa subito ampio e facile, incrocio una famigliola di francesi, babbo mamma e tre bimbi, non so come dir loro che forse non è il caso di proseguire, spero si accorgano da soli del pericolo e tornino indietro.
Passate le ultime gallerie, di cui una più lunga delle altre e non rettilinea, si incontra il bivio con il sentiero che scende alle malghe, poco dopo si arriva alla Selletta di N-O.
Guardo il segnavia che indica "Pian delle Fugazze ore 1.00", inizio la discesa a passo di corsa per lo stesso bosco della salita, taglio i tornanti del sentiero facendo attenzione a non perdere la strada visto che ci sono molte false piste usate dai boscaioli, per poco non mi perdo ugualmente ma alla fine ritrovo il guado e scendo per gli ultimi prati al passo, controllo l'ora, sono sceso in 20 minuti.
Sono circa le 15 e dopo l'aria fredda respirata in quota il clima al passo mi sembra torrido, prendo la moto e scendo; il povero scooter però soffrirà la giornata arrivo a casa che perde pezzi, mi rassegno e cogliendo l'occasione per fare il primo tagliando lo porto dal meccanico.
Guarda la Galleria di Fotografie per una guida illustrata.
1 commento:
ma scaaarso!!! ti sto scrivendo dalla wifi della nave..poi scriverò il resoconto della mia ascesa al monte pantokrator!!
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