Autore: Pippo.
Il punto di incontro è il piazzale delle corriere di Schio, ore 8.15 ci troviamo io Sonia e Troo.
Pasubio - Soglio dell'Incud |
Partiamo e facciamo tappa prima a Torrebelvicino per prelevare Carlone e Lavinia poi a S. Antonio del Pasubio per prendere il cibo.
Al passo c'è un gran casino perchè all'Ossario i reduci festeggiano qualche anniversario, parcheggiamo in divieto di sosta con la benedizione di una vigilessa ("oggi è tollerato ma la prossima volta...").
Verso le 9.30 attacchiamo il sentiero segnato con i numeri 399 o 179 che parte proprio dal passo con il primo tratto bordato da un corrimano in legno, il sentiero fa parte del tracciato E5, è quindi ben segnato e percorribile.
Si procede nel bosco tagliando i lunghissimi tornanti della Strada degli Eroi ed il sentiero si fa subito ripido, è consigliabile seguire il tracciato principale evitando di procedere per la strada oltre il necessario, sia per il passaggio del pulmino che sale alla galleria D'Havet sia perchè alcuni rami secondari del sentiero non sono ben tenuti, noi ad esempio incontriamo un tratto con alberi caduti sul sentiero ed erba alta.
Salendo si iniziano ad apprezzare visuali sempre migliori sul versante del Pasubio che dà sulla Vallarsa, nonchè sul gruppo del Carega e del Sengio Alto.
Nell'ultimo tratto di sentiero prima della galleria si incontra l'innesto del sentiero alpinistico Baglioni (141), qui scherziamo un po' chiedendo a Lavinia (prima escursione in montagna della sua vita) se ha portato l'imbragatura come le avevo detto.
Carlone inizia ad avere dei problemi con il suo ginocchio operato l'anno scorso, non si fida ad utilizzarlo bene quindi sforza troppo l'altra gamba; io inizio a rivedere il percorso da fare, visto che il piano originale era di raggiungere Cima Palon, la vetta del Massiccio del Pasubio, ma in queste condizioni forse non sarà possibile.
Poco dopo si raggiunge nuovamente la strada a pochi minuti di cammino dalla Galleria D'Havet, il tempo di percorrenza fino a questo punto è di circa 2 ore a passo turistico.
Arrivati alla galleria le possibilità sono due, proseguire per la strada attraversando la galleria e raggiungere il Rifugio Papa in circa mezzora oppure prendere uno stretto sentiero segnato con il numero 398 e con la targa EE (Escursionisti Esperti) che si inerpica subito verso la cresta.
Non so come ma riesco a convincere tutti a mantenere il programma e a salire per il 398.
Il sentiero è bellissimo e con una giornata limpida offrirebbe delle viste strepitose, è anche molto esposto in alcuni punti e da non affrontare senza prudenza e attenzione sempre al massimo, non presenta comunque passaggi tecnici attrezzati o altre difficoltà del genere.
Noi camminiamo con la testa tra le nuvole che nel frattempo ci hnno raggiunti e incappucciati, anche se a tratti qualche apertura ci fa apprezzare panorami sulla Val Canale e sulla Val delle Prigioni.
Una volta raggiunta la cresta con le prime rampe si affrontano alcuni saliscendi e si incontrano resti di fortificazioni militari fino a raggiugere l'innesto con la mulattiera che sale dalla strada degli Eroi; qui noi ci fermiamo nuovamente riflettendo sul percorso da prendere, la situazione è la seguente: Carlone con ginocchio in situazione critica altalenante, Lavinia alla sua prima escursione con scarpe da tennis a fondo liscio, Sonia imbronciata per motivazioni sconosciute, Troo con orario di ritorno a casa prefissato per le 18 e suole degli scarponi in rapido disfacimento.
Da bravo navigatore tiro fuori la mappa e propongo il tracciato: salire all'Incudine continuando per il 398, poi scendere al Papa per il 105 lasciando perdere Cima Palon che costeggeremo da sotto.
Non so come ma il progetto è approvato, riprendiamo a salire e veniamo presto premiati da una schiarita che ci permette di vedere in che posto meraviglioso siamo finiti, Carlo scatta delle foto con la sua reflex approfittandone per riposare la gamba.
Qui il sentiero si fa veramente molto esposto sul dirupo che guarda la Val Canale e così poco più su ci fermiamo ad una curva del sentiero appena sotto il Soglio dell'Incudine e prepariamo il pranzo.
Il posto è splendido, ci sono alcune stelle alpine, una roccia a forma di tavolo e sembra di essere in cima al mondo con la nebbia che ci avvolge a tratti e a tratti lascia spazio al sole e a visuali mozzafiato.
Finito il pranzo ripartiamo con calma e doppia prudenza, si sale ancora un po' prima di incontrate un vecchio arrivo di teleferica scavato nella roccia, ci si entra per poi uscire subito attraverso un cunicolo sulla parete interna destra.
Poco dopo si aprono i prati e siamo in cima, la croce posta in vetta al soglio si può raggiungere in pochissimi minuti deviando a sinistra tra fiori gialli e azzurri ma noi tiriamo dritto passando davanti a estesi ruderi militari e all'imbocco della galleria Zamboni.
Dopo un po' inizia la discesa quando ormai ci siamo lasciati alle spalle il bivio per Cima Palon.
Si arriva al Papa da dietro, dal prato dove è posto il bivacco invernale, passiamo le Porte del Pasubio in mezzo ad una nebbia sempre più fitta e ci fermiamo qualche minuto al rifugio per incerottare i calcagni alla Sonia e fare una pipì.
La discesa fino alla galleria D'Havet è tranquilla, scendiamo in questo paesaggio spettrale di nebbia e pareti scavate a strapiombo finchè, passata appunto la galleria torniamo improvvisamente al sole.
Qui ci fermiamo per una foto ricordo con il cartello Escursionisti Esperti e Lavinia "Imbragata" prima di scendere di nuovo al passo.
Gli scarponi del Troo a questo punto sono alla frutta, il povero montanaro scende come se fosse in infradito da spiaggia, anche Carlo col suo ginocchio non è al 100%, quindi evitiamo per quanto possibile i tratti più ripidi del sentiero e ci facciamo qualche chilometro aggiuntivo di strada bianca.
Alla fine in qualche modo, con la lingua a terra arriviamo giù e notiamo con sorpresa che la vigilessa è stata onesta e non ci ha multato.
Ci mettiamo in macchina al più presto e scendiamo in perfetto orario, prima delle 18.
Guarda la Galleria di Fotografie per una guida illustrata.
3 commenti:
Bravo bravo Pippo, mi vien voglia di ritornarci leggendo queste righe...
Alla prossima!
Ebbravo Pippo..aspetta a organizzare la prossima, che devo ancora comprarmi gli scarponi nuovi!
Dall'album devo scaricarmi le foto una a una o c'è una maniera più semplice?
meremma che narrazione!complimenti pippo!....quasi quasi mi vien voglia di fare il percorso con imbracatura la prossima volta!!.....
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